Entra in contatto con noi

Politica

Giorgetti: Fisco Equo e Crescita Economica

Il ministro dell’Economia affronta il ruolo della Guardia di Finanza nel rilancio economico del Paese.

Avatar photo

Pubblicato

il

Giancarlo Giorgetti ha partecipato alla cerimonia di giuramento degli allievi ufficiali dell’Accademia della Guardia di Finanza. La scena si è svolta a Bergamo, con un focus sul potenziale dei futuri guardiani finanziari nel processo di crescita dell’economia italiana in un contesto geopolitico complesso.

Nel corso dell’evento, sia Giancarlo Giorgetti che i nuovi allievi ufficiali — parte del 123° Corso “Monte Sperone IV” e del 22° Corso “Centauro II” — hanno dichiarato l’importanza del fisco equo e non gravoso per cittadini e imprese. Il Ministro ha sottolineato come la presenza della Guardia di Finanza sia fondamentale per garantire una transizione verso un’economia più sostenibile

Secondo Giorgetti esse politiche strutturali già avviate dal governo sono importanti anche in tema di tassazione, con particolare enfasi sulla rapidità d’esecuzione delle manovre fiscali.

All’interno dell’Accademia della Guardia di Finanza, durante la cerimonia, erano presenti le massime autorità della Guardia di Finanza e rappresentanti regionali. Giancarlo Giorgetti ha evidenziato quanto gli allievi rappresentino una risorsa nationals chiave per la legalità e sviluppo economico del paese. 

Inoltre, rimarca l’importante aumento dell’occupazione e degli investimenti quali obiettivi prioritari della classe dirigente, al fine di consolidare la stabilità fiscale.

È importante notare come il Signor Giorgetti abbia lodato apertamente il ruolo della Guardia di Finanza come forza essenziale contro l’illegalità, elemento ostacolante alla crescita economica nazionale ed internazionale.

Politica

Viceministro dell’Economia Leo ammette: le partite Iva evadono tasse

Il governo Meloni è pronto a tagliare le tasse a chi dichiara redditi lordi superiori ai 50 mila euro l’anno. E vuole finanziare la misura con il concordato biennale di partite Iva e autonomi.

Avatar photo

Pubblicato

il

Di

Il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, ha annunciato che il governo sta valutando un nuovo intervento sull’Irpef per venire incontro al ceto medio. L’intenzione è quella di ridurre l’imposta sul reddito per coloro che guadagnano fino a 55mila euro all’anno.

Durante l’evento organizzato alla Camera sulla riforma fiscale, Leo ha spiegato che i soggetti con questi livelli di reddito pagano oltre il 50% di tasse pur non potendo essere considerati super ricchi. Tuttavia, il viceministro ha anche specificato che prima di procedere bisogna reperire le risorse necessarie per attuare questo intervento.

Un punto delicato, evidenziato da Leo, riguarda le coperture economiche per supportare questo abbassamento delle aliquote Irpef. Tali risorse dovrebbero derivare dal concordato preventivo biennale destinato alle Partite Iva e agli autonomi, accessibile entro ottobre del 2024.

Secondo quanto dichiarato dal viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo a margine del giuramento solenne degli allievi dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, il governo si appresta ad intervenire nuovamente sui livelli d’imposta previsti dall’Irpef per venire incontro al ceto medio. Il nodo fondamentale di questa manovra consiste nella volontà di ridurre il carico fiscale per coloro i quali percepiscono tra 35mila e 55mila euro lordi all’anno.

Leo ha enfatizzato che, sebbene una prima azione sia già stata intrapresa per venire incontro alle fasce medio-basse, ora è importante focalizzarsi sulle modalità di alleggerimento della pressione fiscale per il ceto medio. Secondo il viceministro, il passaggio successivo all’abbassamento delle aliquote riguarderà l’ampliamento dello scaglione medio fino ai 55mila euro sotto l’aliquota del 35%, in sostituzione di quella attualmente prevista per redditi superiori ai 50mila euro che è del 43%.

È chiaro, tuttavia, che tale iniziativa richiede risorse per poter essere messa in atto. In tal senso Leo ha indicato il concordato preventivo biennale come fonte di finanziamento per quest’intervento. Tale strumento, rivolto principalmente alle Partite Iva e lavoratori autonomi, prevede la presentazione di proposte impositive entro metà ottobre in cambio dell’assenza di controlli fiscali su tali proposte nel periodo successivo.

Al di là delle intenzioni dichiarate, rimane aperta la questione delle coperture economiche necessarie a garantire l’attuazione di questo piano di abbassamento delle aliquote Irpef. Al momento, infatti, secondo quanto riportato dalle parole del viceministro Leo stesso, non sono ancora state individuate le risorse indispensabili per portare avanti quest’intervento.

< p>Insomma, mentre il governo sembra intenzionato a concedere qualche vantaggio al ceto medio con la riduzione dell’Irpef, l’incognita principale resta ancora legata alle modalità di reperimento delle risorse necessarie a sostenere questa manovra senza compromettere altri obiettivi e impegni economici a livello nazionale e internazionale.

 

Continua a leggere

Politica

La Bagarre al Parlamento Sul Ponte sullo Stretto

Polemiche e accuse nella bagarre parlamentare su progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.

Avatar photo

Pubblicato

il

Di

Lo scontro tra Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, e Angelo Bonelli, deputato dei Verdi, durante il Question Time alla Camera è stato protagonista di accese polemiche. Mentre si discuteva del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, Salvini ha accusato un deputato dell’opposizione di essere folle per lasciar presupporre che il governo costruisca un ponte destinato a crollare.

Nel corso degli interventi, hanno suscitato scalpore le dichiarazioni reciproche di Salvini e Bonelli: l’accusa secondo la quale non sono state fatte prove sismiche e del vento per il progetto.

Il dibattito al Parlamento è degenerato in una vera e propria bagarre verbale quando Matteo Salvini ha tentato di replicare alle accuse di Angelo Bonelli riguardo al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina durante il Question Time alla Camera. Nonostante il suo turno fosse già terminato e fosse passato all’interrogazione successiva, Salvini ha voluto rispondere alle critiche mosse da Bonelli. Quest’ultimo aveva rimarcato come non siano state effettuate prove sismiche né test del vento per il progetto, generando ulteriori preoccupazioni sull’infrastruttura.

Le parole di Salvini, che hanno definito folle chiunque faccia presupporre il crollo del ponte, non sono bastate ad arginare la tensione nell’Aula. Il presidente Fabio Rampelli ha richiamato nuovamente Salvini a rispettare il regolamento, impedendogli di proseguire con la controreplica contro il deputato dei Verdi.

Bonelli, a sua volta, ha continuato a sollevare dubbi sulla trasparenza e la validità del progetto, rivelando particolari preoccupanti sul mancato svolgimento di prove sismiche nelle zone interessate dalla costruzione del ponte. Le dure prese di posizione e gli scambi accesi hanno alimentato le tensioni nel dibattito politico, portando a momenti di grande conflittualità tra la maggioranza e l’opposizione.

È stato evidenziato come il progetto del Ponte sullo Stretto sia oggetto di indagini e polemiche anche in Procura, dove è stata aperta un’indagine dopo un esposto presentato proprio da Bonelli insieme ad altri esponenti politici dell’opposizione. La questione della correttezza e affidabilità del progetto sembra quindi essere al centro di un acceso confronto in ambito politico e istituzionale.

Continua a leggere

Politica

Domenico Lacerenza: il candidato del centrosinistra alle Regionali in Basilicata

Il centro largo trova il suo candidato: Domenico Lacerenza sfiderà Vito Bardi alle elezioni regionali in Basilicata.

Avatar photo

Pubblicato

il

Di

Il dottor Domenico Lacerenza, primario di Oculistica dell’Ospedale San Carlo di Potenza, è stato individuato come il candidato del centro largo per le elezioni regionali in Basilicata. L’accordo raggiunto da Pd, M5S, +Europa e Avs arriva dopo una lunga giornata di trattative e vede Lacerenza sfidare il governatore uscente Vito Bardi.

Finalmente è stato raggiunto un accordo all’interno del centro largo, composto da Pd, M5S, +Europa e Avs, per trovare il candidato ideale che possa rappresentare la coalizione alle prossime elezioni regionali in Basilicata.

Dopo aver sondato diversi nomi, l’attenzione si è concentrata su Domenico Lacerenza, primario di Oculistica dell’Ospedale San Carlo di Potenza, un medico di 66 anni di origini pugliesi. La scelta è stata accolta con favore dalla coalizione e Lacerenza si impegnerà a sfidare il governatore uscente Vito Bardi, riconfermato dal centrodestra.

La decisione di proporre Lacerenza come candidato è arrivata dopo diverse settimane di stallo nella ricerca di un nome adatto alla competizione elettorale. Nonostante alcune tensioni e veti incrociati tra i partiti coinvolti, infine è emerso un consenso unanime nel presentare il primario di Oculistica come interprete di un solido progetto politico e sociale per l’amministrazione della Regione Basilicata.

La volontà principale della coalizione è quella di offrire una sanità di qualità a tutti i cittadini lucani, mirando a risolvere i profondi disagi relativi alla fruizione del diritto alla salute e il diritto alle cure.

Lacerenza ha dichiarato: “Per me, che mi sono sempre dedicato alla professione di medico a tempo pieno, è il primo incarico politico: mi impegnerò al massimo per essere all’altezza”.

Nonostante questa decisione positiva, rimangono delle incertezze sulla partecipazione di Azione, il partito di Carlo Calenda, alla coalizione di sostegno a Lacerenza. Le dinamiche incerte potrebbero influenzare l’esito delle elezioni regionali in programma il 21 e 22 aprile.

Continua a leggere

Trending

Copyright © 2024 writelancers.com