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McDonald’s, problemi tecnici causano chiusura ristoranti in tutto il mondo

Guasto informatico mette in crisi McDonald’s con ristoranti chiusi globalmente

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La giornata di venerdì 15 marzo ha visto McDonald’s scontrarsi con una serie di malfunzionamenti al sistema IT che hanno provocato la chiusura temporanea di diversi ristoranti della catena fast food in varie parti del mondo. L’azienda di Chicago si è trovata costretta a fornire spiegazioni su ciò che è stato descritto come un’interruzione tecnologica, problematiche legate al network che hanno impedito alle attività di ristorazione di proseguire regolarmente.

Verso sera i malfunzionamenti sembravano risolti in alcune zone e le operazioni sono riprese, ma durante l’inconveniente molti clienti hanno manifestato disappunto nei confronti dell’azienda sui social media, lanciando critiche e insulti. Mentre l’azienda assicurava che il problema non fosse dovuto a una violazione informatica, molte persone erano scettiche e convinte che il sistema di McDonald’s fosse stato hackerato. Da Hong Kong alla Finlandia, dai Paesi Bassi all’Italia, le difficoltà tecniche hanno avuto ripercussioni in numerosi ristoranti, costringendo alcuni a chiudere e altri a limitare o modificare il modo in cui accettavano gli ordini, lasciando quindi i clienti a bocca asciutta.

Tali problemi, soprattutto quando coinvolgono un colosso globale come McDonald’s, hanno naturalmente generato grande visibilità sul web grazie alle segnalazioni dei disservizi da parte degli utilizzatori, trasformandosi facilmente in una tempesta mediatica per l’azienda statunitense.

Una giornata di caos tecnologico quella vissuta da McDonald’s venerdì 15 marzo, con le problematiche informatiche che hanno influenzato pesantemente il normale funzionamento delle centinaia di punti vendita sparsi nel mondo. Diversi ristoranti in Asia sono stati i primi a subire i disagi, tra cui giustamente Tokyo e Sydney, prima che l’interruzione tecnologica si propagasse ad altre parti del globo, dalla Cina all’Europa fino agli Stati Uniti d’America. A Parigi, Londra, e Bangkok ad esempio i clienti hanno lamentato i disagi dovuti ai guasti nell’erogazione dei servizi, mentre in Australia trovarsi davanti al cartello “Chiuso temporaneamente a causa di problemi tecnici” è stata un’esperienza comune nelle principali città. Anche in Italia si sono verificati disservizi, anche se meno diffusi, dimostrando che il problema era presente a livello globale pur con differenti intensità.

Molteplici tentativi da parte di McDonald’s di minimizzare l’accaduto, presentandolo come un problema relativo solo ad alcuni mercati e negando qualsiasi ritardo nella gestione del problema, non sono bastati a evitare che vi sia stato uno sbilanciamento significativo tra domanda e offerta e importanti criticità nell’erogazione dei servizi previsti. Nonostante questa situazione di emergenza durata ore, a tarda serata la compagnia americana faceva sapere l’intento di risolvere completamente le problematiche, promessa ormai resasi necessaria.

È chiaro che sin dal mattino il sistema IT di McDonald’s fosse entrato nella bufera, con I cosiddetti chioschi mobili per le ordinazioni e le auto-ordinazioni fuori uso in diverse nazioni e – dove possibile – sostituiti dall’ordinario bancone, rendendo complicata la normale praticità di acquisto dei clienti. Poiché i sistemi dei ristoranti sono interconnessi su scala globale, pochissimi locali possono dirsi rimasti indenni dai danni inferti dalla perdita di efficienza complessiva del network. 

Tutti questi problemi nell’erogazione dei servizi hanno naturalmente provocato critiche forti da parte dei consumatori. Le insolite macchie nel curriculum operativo di McDonald’s hanno destato particolare scalpore online, fruttando difficile pubblicità all’azienda e piccole migrazioni verso altri leader del settore della ristorazione veloce.

Stranamente, lo spegnimenti improvviso di Xiaomi e McDonald’s ha suscitato polemiche simili, ponendo numerose questioni sulla sicurezza informatica e solidità delle infrastrutture.

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Alexa negli hotel è un successo in Italia, e arriva nelle strutture Best Western

Il servizio di Amazon per le camere d’albergo riscuote grande apprezzamento.

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A distanza di un anno il servizio di Alexa negli alberghi è un successo, con numerose interazioni. Anche l’integrazione della domotica nelle stanze culmina nell’accordo tra Amazon, Aetherna e BWH Hotels Italia & Malta.

Amazon presenta una nuova versione di Echo Show e annuncia collaborazioni; l’appello alle nuove tendenze degli utenti aiuta a spiegare il generale gradimento nei confronti dei dispositivi digitali nella realtà alberghiera.

Il Marzo 12 del 2024 si celebra l’anniversario del lancio dell’avanguardistico servizio di Amazon che porta l’assistente vocale Alexa all’interno delle camere d’albergo, grazie ad Alexa Smart Properties Hospitality (ASPH).

I dati offerti da Amazon dimostrano l’enorme successo raggiunto in un solo anno dal lancio in Italia. Una conferma giunge dall’annuncio di un importante accordo siglato tra le aziende Amazon, Aetherna e BWH Hotels Italia & Malta. Si tratta di niente meno che la presenza di ASPH nel noto gruppo alberghiero, proprietario anche delle collaudate strutture Best Western.

L’Italia rappresenta attualmente, dopo gli Stati Uniti, il secondo Paese al mondo per adozione di questa innovativa tecnologia. Sinora, migliaia di stanze d’albergo su tutto il territorio italiano sono state equipaggiate, attestando la rapida diffusione che evidenzia come il pubblico abbia accolto positivamente questo aggiornamento digitale nell’ospitalità turistica.

Entro la fine del 2024 si prevedono almeno un milione di interazioni avvenute proprio attraverso questo servizio.

I feedback ricevuti parlano chiaro: i clienti mostrano soddisfazione, con ben il 75% dei turisti ospiti in alberghi equipaggiati con Alexa che utilizza regolarmente il servizio. Da recenti sondaggi emerge addirittura come sia migliorata l’esperienza degli ospiti (+20% di soddisfazione), la produttività del personale (+30% acceleratione del servizio in camera) e l’aumento dei ricavi dell’albergo (+12%).

Le richieste più popolari rivolte ad Alexa in ambito alberghiero riguardano informazioni turistiche e sugli orari dei servizi offerti dagli alberghi stessi. Seguono le richieste di intrattenimento in stanza, quali l’ascolto di musica, mentre al terzo posto ci sono necessità pratiche come ordini al personale o prenotazioni di servizi extra.

L’innovativo servizio è stato reso possibile grazie alla partnership stretta tra Amazon, Aetherna e BWH Hotels Italia & Malta, volti a facilitare ulteriormente il processo dello sviluppo della digitalizzazione nell’industria dell’ospitalità.

Ulteriori vantaggi garantiti dalla disponibilità di Alexa in hotel toccano la gestione personalizzata dei contenuti resi accessibili agli ospiti, fornendo loro esperienze coinvolgenti e semplificando il lavoro del personale. Inoltre, saranno integrati benefici specifici negli aspetti legati eventuali programmi fedeltà.

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Treno a Levitazione Magnetica in Veneto

Il primo test al mondo di un treno magnetico su una linea ferroviaria esistente.

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Il primo test mondiale di treno a levitazione magnetica su binari tradizionali, è stato condotto con successo dall’azienda trevigiana IronLev sulla tratta Adria-Mestre. La tecnologia maglev sviluppata da IronLev è una rivoluzione nel settore dei trasporti su rotaia, consentendo viaggi rapidi e sostenibili. L’Italia si distingue come pioniera in questo campo, dimostrando la capacità della levitazione magnetica passiva di funzionare su infrastrutture ferroviarie già esistenti, senza modifiche significative.

Il test ha presentato il prototipo a levitazione magnetica che pesa una tonnellata, percorrendo con successo due chilometri lungo la tratta Adria-Mestre a una velocità autolimitata di 70 km/h. I vantaggi di questa tecnologia includono efficienza energetica, riduzione del rumore e delle vibrazioni, nonché l’impatto ambientale limitato dovuto all’assenza di attrito sui binari.

L’importanza di questo test testimonia il potenziale della tecnologia IronLev nel campo dei trasporti su rotaia e apre nuove prospettive nell’ecologia e nel rispetto dell’ambiente. Questa innovativa soluzione può essere applicata su larga scala, portando a costi più contenuti rispetto ad altri sistemi, e offrendo possibilità di utilizzo versatile in diverse aree urbane e industriali.

Il sistema di levitazione magnetica applicato dalla società veneta IronLev rappresenta un’enorme innovazione nel settore dei trasporti ferroviari. Il test su una tratta esistente dimostra che la levitazione magnetica passiva è una realtà pratica e apre le porte a un futuro di viaggi silenziosi, veloci e sostenibili sulle linee ferroviarie normali. L’Italia vanta quindi il primato mondiale per aver condotto il primo test di questo genere su una rete ferroviaria preesistente.

Questo storico evento ha avuto luogo durante LetExpo2024, la fiera del trasporto e della logistica sostenibili promossa da Alis a Verona, dove IronLev ha presentato il suo prototipo e successivamente lo ha testato efficacemente sulla tratta Adria-Mestre. La levitazione magnetica passiva consente ai veicoli di galleggiare sopra i binari grazie a un cuscino d’aria generato dai pattini magnetici, evitando attrito e fornendo viaggi più efficienti e silenziosi.

La versatilità di questa tecnologia è stata evidenziata dal presidente di IronLev Adriano Girotto, che ha dichiarato che questa innovazione rivoluzionaria potrebbe cambiare radicalmente il settore dei trasporti su rotaia, offrendo una soluzione economica e ecologica per molteplici applicazioni, fra cui il trasporto urbano, i parcheggi automatici e gli ascensori. Con uno sguardo al futuro, IronLev punta a testare un veicolo completo da 20 tonnellate con una velocità fino a 200 km/h.

Inoltre, durante la presentazione a Verona, è intervenuto anche il presidente del Veneto Luca Zaia, che ha espresso apprezzamento per l’innovazione tecnologica, definendo il Veneto come un territorio fertile per l’innovazione nei campi della mobilità sostenibile e dell’ecologia. Questo test indica chiaramente il ruolo globale di riferimento che il Veneto potrà svolgere nel campo dei trasporti su rotaia grazie a queste nuove tecnologie.

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Google lancia Gemini, il nuovo assistente IA avanzato

Google ha rinominato il suo assistente IA Bard in Gemini per riflettere la tecnologia avanzata che lo anima. Sarà disponibile sul web, in una nuova app Gemini per Android e attraverso l’app Google su iOS. Annunciati anche Gemini Advanced, integrato nell’abbonamento Google One AI Premium.

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Google ha annunciato che il suo assistente di intelligenza non si chiamerà più Bard, ma Gemini. La missione di Bard è sempre stata quella di dare accesso diretto ai modelli di IA di Google, e Gemini rappresenta la famiglia di modelli più avanzati. Per questo motivo, d’ora in poi Bard si chiamerà semplicemente Gemini. È già possibile testare Gemini con il modello Pro 1.0 in oltre 40 lingue (incluso l’italiano) e in più di 230 paesi e territori.

Google propone due nuove esperienze – Gemini Advanced e un’applicazione mobile per Android e iOS. Gemini Advanced è una nuova esperienza che consente di accedere a Ultra 1.0, il modello di intelligenza artificiale più grande e all’avanguardia. Con il nostro modello Ultra 1.0, Gemini Advanced è molto più capace di svolgere compiti altamente complessi come la programmazione, il ragionamento logico, il seguire istruzioni complesse e il collaborare a progetti creativi.

Gemini Advanced è oggi disponibile in più di 150 Paesi e territori in lingua inglese, e col tempo verrà esteso ad altre lingue. Gemini Advanced è disponibile come parte del nuovo piano Google One AI Premium a 21,99 euro al mese, con due mesi di prova senza costi. Inoltre, gli abbonati all’IA Premium potranno presto utilizzare Gemini in Gmail, Documenti, Presentazioni, Fogli e altro.

Con Gemini sul telefono, è possibile digitare, parlare o aggiungere un’immagine per qualsiasi tipo di aiuto mentre si è in viaggio. Sundar Pichai, CEO di Google, afferma che Ultra 1.0, il modello più grande, è il primo a superare gli esperti umani nel test MMLU (massive multitask language understanding). Gemini si sta evolvendo per essere molto più che un semplice modello, supportando un intero ecosistema – dai prodotti che miliardi di persone utilizzano ogni giorno alle API e alle piattaforme che aiutano sviluppatori e aziende a innovare.

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